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La Dolce Vista

  • Concerti

Federico prese possesso della Signoria il 23 luglio del 1444 in seguito alla morte prematura e tragica del fratellastro minore Oddoantonio, ufficiale erede al trono du¬cale. Fu una guida illuminata nella tradizione dei grandi uomini di governo della sua epoca, fiero combattente e fine conoscitore delle arti. Vespasiano da Bisticci, uno dei primi biografi del Duca lo dipinge come musico e cantore egli stesso, “Federico eccelleva nel canto (..aveva voce gioconda e canora, una voce di cigno..) e in quella pratica così in uso di accompagnarsi con uno strumento a corde (la lira?), pratica che rielaborava il nobile uso greco del canto accompagnato.”
I brani di questo programma sono presi da varie fonti, l’Urbinate latino 1411, il libro appartenuto a Federico, ed anche le tarsie dello studiolo che raffigurano oltre ai numerosi strumenti dell’epoca, anche due spartiti.
Sulla parete ovest dello studiolo intarsiato del Palazzo Ducale si trova infatti, con i ben noti effetti illusionistici di trompe l’oeil, la riproduzione di uno scaffale con al suo interno vari libri, sopra i quali fa mostra un codice musicale aperto riproducente una composizione polifonica a 4 voci. Si tratta del mottetto celebrativo Bella Gerit. “Il bibliotecario vole essere docto, de bono aspecto, de bona natura...havere lo inventario de tucti i libri et quelli tene¬re cum ordine... Et non lassare portare alchuno libro fuora del suo locho excepto se’l signore lo comandasse..” (Da “Ordini et Offitij alla corte del serenissimo Signor Duca d’Urbino”)
Questo breve estratto dal “libro degli ordini et offitzij” può forse rendere una idea di quanto Federico dovesse essere orgoglioso e attento alla sua splendida biblioteca. Proprio da uno di questi codici provengono quasi tutte le chansons registrate nel cd. Un piccolo libro pratico e leggero, certamente un libro d’uso il quale fu nelle mani degli esperti musici urbinati per vari decenni. Il manoscritto riporta 19 brani, la maggior parte dei quali in lingua francese. Fu donato da Cosimo de Medici a Piero Archengelo de li Bonaventuri da Urbino (1410- 1474), diplomatico e uomo d’affari al servizio di Federico. Nel codice vi è la presenza di autori come Gilles Binchois e Guillaume Dufay, compositori cosiddetti franco-fiamminghi.

SEULLE EGAREE (Gilles Binchois)
MARGARITE, FLEUR DE VALEUR (Gilles Binchois)
O ROSA BELLA (Johannes Ciconia)
LA DOLÇE VISTA (Guillaume Dufay)
MON CUER CHANT (Gilles Binchois)
FILES A MARIER (Gilles Binchois)
TROP LONÇ TEMPS (Guillaume Dufay)
EN SERA IL MIEULX (Gilles Binchois)
JE NE FAI TOUS JOURS (Gilles Binchois)
VOTRE TRES DOULX REGART (Gilles Binchois)
FAITES DE MOY (Anonimo)
SE LA FACE AY PALE (Guillaume Dufay)
J’AY PRIS AMOUR (Anonimo)

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